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Alla scoperta della Magna Grecia Hera Lacinia e Capo Colonna

Aggiornamento: 5 mag 2024

Il misterioso tesoro di Hera Lacinia nel Museo archeologico nazionale di Crotone. Il museo è sito nella città murata medioevale, corrispondente all'acropoli dell'antica Kroton. Il Tempio di Hera Lacinia era un grande Santuario, il più grande della Magna Grecia, in stile dorico costruito sul promontorio che oggi si chiama Capo Colonna (Lacinion), poco distante da Borghetto Club Resort.

Hera la dea protettrice della Grecia delle Polis Greche Argo, Sparta e Micene ossia degli Achei, qui protegge i coloni greci che le dedicano santuari a Sibari, Crotone, Metaponto e a Poseidonia.

Oggi il Parco Archeologico di Capo Colonna si estende per circa 50 ettari; nell'aerea sacra ancora oggetto di scavi, il Santuario era costituito dal Tempio e altre costruzioni, immerse in una selva naturale dove pascolavano bovini, animali e natura erano consacrati al culto della Dea Hera.

Il tempio è datato V sec. a.C. su un precedente tempio arcaico del VII sec.; aveva l' impianto planimetrico a 6 per 19 colonne, di queste rimane la colonna superstite, posta sopra un poderoso basamento composto da dieci livelli di blocchi di arenaria, che da il nome al promontorio.

Circondato da una grande muraglia, di cui oggi restano grandi blocchi di opus reticolatum romani, aveva due torri esterne a Nord e a Sud le due aree orientate ad Est erano attraversate dalla solenne Via Sacra (larga 8,5 m), utilizzata per cerimonie e processioni. Si suppone che qui fossero organizzati giochi olimpici come ad Olimpia ed Atene. Per l'accoglienza di spettatori, per le giornate dedicate al culto e alle processioni, all'interno dell'Area sacra erano state costruite aree per l'accoglienza ed il soggiorno, come veri e propri alberghi.


Tesoro di Hera - Diadema aureo
Tesoro di Hera - Diadema aureo


MUVI - 3D Reconstuction of Capo Colonna and artefacts


Una Zona particolare del Tempio era adibita alle offerte votive, gli scavi hano portato alla luce numerosi oggetti scampati ai frequenti saccheggi: oggetti votivi, frammenti di decorazioni architettoniche in marmo e terracotta e frammenti di sculture. Spicca il frammento di una coppa a figure nere sovradipinte (VI sec. a.C.), con due personaggi barbati, armati di lancia, con copricapo a turbante, affrontati ai lati di un tripode monumentale (da Capo Colonna, scarpata ad est del Tempio A). Dall'area delle cosiddette Quote Cimino, sul promontorio di Capo Colonna, proviene una bella testa in marmo pentelico (mutila al volto), nella quale ben si riconosce Apollo citaredo, databile al 350-300 a.C. Il reperto, di notevole interesse, fu rinvenuto - negli anni '70 del XX sec. - dal Gruppo Archeologico Krotoniate. Vi è esposto anche il "tesoro di Hera", rinvenuto nell'edificio B dell'Heraion e comprendente, tra l'altro, un diadema aureo, un pendaglio da cinturone di produzione indigena ed una lampada di produzione nuragica in forma di navicella, purtroppo lacunosa.


Dal novembre 2009 ospita lo straordinario askos bronzeo a forma di Sirena (V sec. a.C.), proveniente dalle Murgie di Strongoli, restituito dal Getty Museum di Malibù (USA), e l'altro askos bronzeo del VI sec. a.C., sempre a forma di Sirena, proveniente dalla chora meridionale di Kroton. A livello mondiale ne sono conosciuti solo tre esemplari: di questi ben due, quindi, sono conservati a Crotone.




Una Visita Virtuale al Museo Archeologico di Crotone, che vale una visita di persona:



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